La classica mostra autunnale del Monastero, dedicata ad aspetti della civiltà pre-industriale del Bresciano e dell'alta Italia, prova stavolta a mettere a fuoco la nostalgia con cui molti guardano ad essa, come dimostrano -tra l'altro- le vere e proprie folle che frequentano i sempre più numerosi mercatini del vintage. I rigattieri, protagonisti di tali mercati, appassionati e assidui ricercatori delle testimonianze tangibili di quella civiltà, assurgono al ruolo di cultori, di sacerdoti e, nello stesso tempo, di mercanti della nostalgia. La mostra, perciò, presenta 7 figure di rigattieri del Bresciano e dell'alta Italia ed espone gli oggetti del passato -quasi una fiera delle meraviglie, di "robe de macc"- la cui scoperta li rende fieri e le cui qualità -forse- simboleggiano i valori passati che accendono la loro nostalgia e quella di tante persone di oggi . Secondo molti studiosi del sociale, la nostalgia, quand'anche non si esprima nel gusto del vintage, è comunque un tratto fondamentale della mentalità contemporanea, disorientata dai cambiamenti in atto, e riflettere su di essa è un accesso privilegiato per capire noi stessi, il nostro disagio, il nostro confuso desiderio di altri orizzonti.
Visto il tema cruciale, la mostra sarà accompagnata da eventi collaterali, intesi a sondarlo. Lo stesso giorno dell'inaugurazione, è stata prevista una iniziativa dedicata al "viaggio", essendo la nostalgia propriamente una sorta di viaggio verso un altro mondo. Sarà lo scrittore e giornalista Gian Luca Favetto a guidarlo, grazie a un percorso di letture tra grandi Autori.