La Franciacorta e’ un sistema di colline con qualche lembo di pianura, a ovest di Brescia. In particolare, tre arcate concentriche e digradanti di lievi alture che accolgono come braccia aperte lo sbocco del Lago d’Iseo e della Val Camonica nella Pianura Padana. La felice natura del luogo contribuisce sensibilmente a determinare la qualita’ della sua produzione vinicola DOC, nota ormai nel mondo intero. La stessa felice natura ha reso la zona appetibile, abitabile e abitata fin dalla preistoria. Mentre il fatto di trovarsi al crocevia di aree geo-economiche diverse e il fatto di essere lambita dall’emissario del lago, che confluisce nel Po, che corre a Venezia, l’ hanno coinvolta direttamente nella rinascita del commercio (e dell’Europa) dopo il Mille. Rocche, abbazie, piccoli borghi, dissodamenti e bonifiche ne fecero un mondo economicamente dinamico, che, in aggiunta, conservava i suoi caratteri naturali di luogo ameno. Al punto che, dalla fine del Cinquecento in poi, la nobilta’ bresciana lo scelse per edificare le proprie ville, centri di una riorganizzazione agraria, la quale cesello’ cosi’ minutamente il territorio che un osservatore dell’Ottocento pote’ riferire: “Ovunque siepi fiorite circondano poderi ottimamente coltivati da parer giardini”. Solo nei nostri tempi, l’espansione non programmata di insediamenti industriali e civili rischia di far perdere alla Franciacorta la sua identita’ e le sue qualita’. Eppure, quando la si abbraccia con lo sguardo da una delle sue colline, nonostante si riceva piu’ di un pugno nell’occhio, ancora si percepisce l’incanto del suo paesaggio e si riconoscono i segni rilevanti depositati dalla storia. E cosi’ rimane viva l’idea di un nuovo, sostenibile, sviluppo, fondato sulla valorizzazione di risorse locali, un po’ come ha fatto la viti-vinicoltura, che ha rilanciato nel mondo moderno una produzione franciacortina storica, sottraendo colline e declivi alla cementificazione e recuperando antichi cascinali e ville per i propri centri aziendali.